Come ricordavamo già in estate, a Castel del Monte (Andria) la storica fontana in ghisa, forse una delle pochissime nel territorio o comunque l’unica presente in quell’area di interesse storico-paesaggistico-culturale, costantemente frequentata da turisti, ne avevamo parlato da tempo grazie alle continue segnalazioni del prof. Francesco Martiradonna (Presidente Provinciale e responsabile territoriale delle associazioni consorziate “Ambiente e/è Vita Onlus” &-“Nat. Federiciana Verde Onlus”).
Nonostante ripetute segnalazioni, appelli a mezzo stampa e solleciti da parte del prof. Francesco Martiradonna (Presidente e responsabile territoriale delle associazioni di volontariato “Ambiente e/è Vita ONLUS” e “Nat. Federiciana Verde Onlus”, di fatto nulla sembra sia cambiato.
Una prima segnalazione sul web fu registrata lo scorso 4 settembre 2017, quando, in compagnia dello stesso prof. Martiradonna, ci recammo sul posto per constatare il grave danneggiamento della fontana con una considerevole perdita d’acqua. Il tutto avveniva nello stesso mese in cui AQP annunciava la significativa riduzione di pressione idrica in tutta la Regione Puglia a causa dell’allarme siccità che, pare, abbia ridotto i livelli degli invasi distribuiti nel territorio che fungono da fonte d’acqua potabile per i pugliesi. Tuttavia, la questione non sembrerebbe essere legata alle strategie della gestione della distribuzione idrica. La segnalazione di Martiradonna acquisiva comunque ulteriore allarme considerato l’aumento di valore del prezioso liquido vitale.
Al contempo, l’immagine turistica di Castel del Monte subiva un discutibile contraccolpo a causa di una fontana, l’unica di fatto presente in quell’area, malfunzionante. A distanza di alcune settimane, veniamo a sapere di un intervento: alcuni dipendenti di AQP si sono infatti recati presso la fontana per bloccare la perdita. In pratica, la fontana resterebbe danneggiata e ciò che hanno fatto i dipendenti dell’acquedotto è stato semplicemente quello di “chiudere il rubinetto” nel vero senso della parola perché a quanto sembra, il problema non sarebbe legato alla tubazione ma bensì alla struttura della fontana danneggiata forse a causa di un incidente stradale.
In quel tratto di strada, infatti, ogni tanto qualche auto ci entra, ma non vi è alcuna giustificazione nel lasciare tutto così com’è: quella storica fontana è di fatto l’unica fonte di acqua pubblica nei dintorni di Castel del Monte e di fatto attualmente questo diritto all’acqua pubblica viene oggi negato a causa di un disservizio che potrebbe essere semplicemente risolto con un intervento di manutenzione della fontana. Assodato che la tubazione funzionerebbe a dovere e che quindi è la struttura in pietra a dover essere sistemata, ci chiediamo: chi ha il compito di riparare quella fontana? L’acquedotto oppure gli uffici del comune di Andria? Lo chiediamo al Sindaco di Andria, Nicola Giorgino, che attualmente ricopre anche il ruolo di Presidente della Provincia di Barletta – Andria – Trani e dell’Autorità idrica pugliese.
Non è possibile immaginare che nel 2017, un sito di interesse storico e turistico come Castel del Monte, tra i trenta più visitati in Italia, non disponga almeno di una fontana. Una ne avevamo, li dove è presente anche una lapide in ricordo della piccola Graziella Mansi, e ora non funziona più.
La chiusura di quella fontana non è nemmeno giustificabile dal presunto fatto che in quell’area territorio si rechino turisti “furbetti” che non vogliono pagare il parcheggio con la scusa di dover prendere un sorso d’acqua: basterebbe inserire dei semplici paletti in metallo per impedire sia l’ingresso che l’avvicinamento ai veicoli per la fontana. Semplici paletti, in modo da evitare eventuali incidenti futuri e da consentire ai pedoni il passaggio per usufruire di un po’ d’acqua. Ma l’acqua li deve tornare. Con il pratico pulsante, così come già era stato fatto per evitare inutili sprechi, certo, ma deve tornare.
Da uno Stato che troppe volte “si dimentica” dei diritti più importanti, pretendiamo che almeno il Diritto dei Diritti, ovvero quello all’acqua, resti immutato nel tempo e non negato in una situazione alquanto ridicola che farebbe rivoltare nella tomba i generali dell’Impero Romano, che già all’epoca assicuravano la distribuzione idrica per la popolazione. E non venite a parlarci di acqua in bottiglia: chiunque è libero di acquistarla ma non deve essere costretto dalla mancanza di un diritto universale riconosciuto in tutto il mondo. L’acqua in bottiglia di plastica, inoltre, non è affatto qualitativamente migliore di quella della fontana pubblica e potenzialmente incentiva l’abbandono di rifiuti in plastica, velenosissimi in un territorio già abbastanza soggetto al fenomeno dell’abbandono rifiuti.
La situazione diventa poi paradossale se pensiamo che sul sito web PugliaReporter.com fu segnalata la grande perdita d’acqua in una tubazione nell’area rurale di Minervino Murge e che dopo circa due giorni l’inviato pugliese di Striscia la Notizia, Pinuccio, dedicò un servizio sul noto programma televisivo trasmesso su Canale 5. Il risultato: solo dopo qualche giorno quella perdita, dopo anni di perdita d’acqua quantificabile in milioni di litri, è stata finalmente chiusa. Dobbiamo forse arrivare a tanto per vedere il risolversi di situazioni simili?
“Hanno riparato il tronco dell’acquedotto che si trova nell’agro di Minervino Murge dopo quattro anni, facendo disperdere nell’ambiente milioni di metri cubi di acqua. Per riparare tale guasto c’è voluto Pinuccio di striscia la notizia mentre la fontana del Maniero Federiciano, oggi era ancora chiusa per guasti passati a causa di perdita d’acqua. Per ripararla ci vorrà non Striscia la Notizia ma le IENE. Ci vorranno certamente, essendo più piccola, meno tempo, spero. Esterniamo due anni visto che con l’altro guasto hanno impiegato 4 anni da quando Noi Federiciani abbiamo comunicato il guasto. Intanto i turisti e gli sportivi resteranno, nel frattempo, a bocca asciutta” – commentava il prof. Martiradonna lo scorso 18 ottobre.
In un post del 28 ottobre, su Facebook, sempre il prof. Martiradonna scriveva quanto segue: “Ieri ho scambiato due parole con un ex dipendente dell’acquedotto, il quale ha esternato che la mia ambasciata, in merito al danno della fontanina, è stata depositata ad un responsabile dell’ acquedotto di Bari. La risposta da parte del Responsabile è stata: “che per la sua riparazione si deve interessare l’amministrazione comunale e che la spesa che deve sostenere è di euro 100. Quindi occorre presentare al Comune di ANDRIA una istanza scritta, per la sua riparazione. Cosa che farò lunedì prossimo, cosi si può avviare la pratica per ripararla”.
Noi ovviamente non abbiamo carte alla mano. Non abbiamo la certezza dei costi di manutenzione e neppure sappiamo su chi ricada per certo la responsabilità di questo danneggiamento e di questo servizio mancato. Sappiamo soltanto una cosa: che l’amministrazione comunale deve assolutamente interessarsi della questione. Se la responsabilità dovesse ricadere all’acquedotto, l’amministrazione dovrebbe aggiornare i cittadini, magari anche a mezzo stampa, sugli eventuali solleciti. Diversamente, se la responsabilità dovesse interamente ricadere sull’amministrazione comunale, questa è ovviamente tenuta ad intervenire in tempi brevi. Noi non dimenticheremo questa storia e provvederemo a scrivere anche un articolo quando la questione verrà risolta. Lo faremo senza polemiche ma con tanta passione per la cosa pubblica e con proposte ed osservazioni costruttive.
Stamane l’ennesimo messaggio ricevuto attraverso il nostro sistema di segnalazione mobile (a tal proposito, ricordiamo inoltre che scrivendo un messaggio al numero 353 3187906 è possibile effettuare segnalazioni e partecipare al gruppo Whatsapp per seguire tutte le news in tempo reale oppure iscrivendosi al gruppo Telegram cliccando qui o anche iscrivendosi al gruppo Facebook cliccando qui): un cittadino ha inviato alla nostra redazione uno scatto fotografico che documenta ancora l’inattività della fontana. La foto:
Non vogliamo prendere le difese di nessuno: ne di chi governa, ne tanto meno di chi vorrebbe fare eventuali polemiche politiche sterili (che misteriosamente qui non sono ancora arrivate, forse perché le fontane “turistiche” non portano voti) per fare speculazioni e sognare eventuali candidature e nemmeno su chi vorrebbe vendere bottiglie di plastica o bloccare il transito ai pedoni in quella tratta di strada per motivi economici. Non ci interessa. A noi interessa soltanto il diritto universale all’acqua, troppe volte calpestato nel mondo. In tutta italia, Puglia compresa, molte fontane pubbliche sono recentemente “sparite nel nulla” e mai sostituite. Tutto ciò ci turba e non vogliamo assolutamente che diventi una “routine”. Torneremo a parlare dell’argomento sino a quanto quella fontana non tornerà a funzionare.
Nick Ferrara
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