
“Finalmente dopo circa due mesi una delle due piccole isole ecologiche collocata sul marciapiede di via B. Buozzi, accanto alle giostrine, è stata svuotata. Era piena zeppa di rifiuti depositati in modo differenziato da vari nostri concittadini, mostrando, così, di aver acquisito un buon livello di educazione ambientale e quindi di civiltà. Ma la sollecitudine dimostrata da questi ultimi, non è dimostrata da parte dell’Amministrazione Comunale. Per il troppo ritardo, infatti, alcune bottiglie sono state depositate accanto all’isola e qualcuno, lodevolmente, ha preferito “ficcarne” altre nel bidoncino adibito alla raccolta carta, pur di non lasciarle a terra” – ci ha ricordato nei giorni scorsi il nostro concittadino ecologista Nicola Montepulciano che, inviando anche alcuni scatti fotografici a VideoAndria.com, ha poi aggiunto:

“Domanda, l’addetto allo svuotamento avrà raccolto in modo differenziato oppure avrà lasciato le bottiglie insieme alla carta? Ancora. Da tantissimo tempo tutte le piazzuole che circondano gli alberi del marciapiedi di v. B. Buozzi sono pieni di rifiuti di vario genere. Quando il Comune si deciderà a pulire le piazzuole si procederà alla differenziazione o sarà “ad muzzum?” Non si deve menar vanto di pulire “anche” le periferie perché bisogna mantenere pulite periferie, centro e tutto il resto del territorio, compreso Troianelli dove il problema dei rifiuti è gravissimo. Tanto più che il Comune ha ricevuto per il 2023 un contributo regionale di 1.070.323,43 euro per l’alta percentuale di raccolta differenziata conseguita nella nostra città. Questa considerevole somma di denaro potrebbe (o dovrebbe?) far sì che si possa tenere pulita non solo la città ma anche le periferie e, forse, tutto il territorio” – ha ricordato Montepulciano che ha quindi concluso:

“Senza dimenticare che bisogna continuare a controllare, più che si può, con telecamere, vigilanza umana e quant’altro e senza pensarci due volte a sanzionare tutti coloro che sono sorpresi ad abbandonare rifiuti. E senza preoccuparsi della opposizione se dovesse accusare il Comune di far cassa con le multe. Sì, le multe vanno comminate e le più salate possibile, sia per far cassa sia, soprattutto, per educare, anche se la multa è una forma repressiva, che è l’ultimissima fase del processo educativo. Se dopo la prevenzione nelle varie forme (comunicazione scritta sui giornali, social, comunicazione orale nelle scuole e nei vari incontri, azioni dimostrative da parte del volontariato, collocazione di cestini portarifiuti e, da qualche tempo, piccolo isole ecologiche) c’è chi non vuol sapere di civilizzarsi e mantenere pulita la città, allora è giusto ricorrere alla repressione sotto forma di multe” – ha concluso Montepulciano. Altri due scatti fotografici:


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