«Da un pò di anni sono interessato allo studio dell’inquinamento da PFAS, sostanze chimiche artificiali ampiamente utilizzate (circa 4000) che, a partire dagli ultimi anni ‘50 si sono diffusi in tutto il mondo. Sono sostanze perfluoro alchiliche (PFAS), molto utilizzate dall’industria. Resistenti ai processi naturali di degradazione, si trovano in moltissimi prodotti che usiamo, l’elenco sarebbe praticamente impossibile e, per brevità, mi limito a dire solo che queste sostanze vengono usate anche per produrre pentole antiaderenti, indumenti etc» – osserva l’attivista ecologista andriese Nicola Montepulciano che ha proseguito:

«I PFAS si diffondono nell’aria, nelle acque, possibilmente a distanze considerevoli fino a diverse decine di chilometri attorno a un sito industriale. Non volendomi inoltrare oltre sull’intricatissimo problema PFAS, mi chiedo come possano le opposizioni riversare responsabilità sull’attuale Amministrazione comunale, dato che è così evidente che la responsabilità delle contaminazioni da questi prodotti sono unicamente delle industrie? Siamo tutti inconsapevolmente colpevoli perché, come ti volti e ti giri, siamo costretti ad avere a che fare con i PFAS e quindi a subirli e a diffonderli. Le procedure per rilevare la presenza di queste sostanze nelle acque sono complicate e si rendono necessarie perché alcune sono state dichiarate cancerogene, altre interferenti endocrini, altre ancora danneggiano vari organi del corpo. Greenpeace che da anni si sta occupando di questa particolare grave forma di inquinamento nel pubblicare i dati indipendenti rilevati da campionamenti di acque in quasi tutta Italia, più volte riferisce che “Di fronte a questo scenario che imporrebbe a livello nazionale interventi non rinviabili e responsabili per tutelare la collettività, il silenzio del governo Meloni è assordante nonostante le numerose sollecitazioni della società civile. … Il nostro Paese non figura nemmeno tra quelli che hanno avanzato la proposta di mettere al bando l’uso e la produzione di tutti i PFAS a livello comunitario” E ancora “ Azzerare questa contaminazione è un imperativo non più rinviabile per governo e parlamento”. E si vogliono addossare responsabilità alla sindaca Bruno!!! Come qualificare questo comportamento dell’opposizione? Depurare l’acqua da questo tipo di inquinamento è un processo complicato e costoso e ammettiamo che lo si faccia, ma come la mettiamo quando usiamo padelle rese antiaderenti con PFAS che al minimo graffio ne rilasciano particelle? Vanno buttate, poi se ne comprano altre sempre antiaderenti e il processo continua. Ovviamente, la colpa è sempre della sindaca Bruno! Fuor di ironia, gli esperti suggeriscono di usare padelle di acciaio inossidabile o di vetro. Per conto mio suggerisco di usare padelle di creta come una volta, saranno pesanti ma non inquinanti. Eh! Le antiche fornaci di Andria!» – ha concluso Montepulciano. Ricordiamo che proprio il 17 marzo 2025, nel corso di un servizio trasmesso dal Tgr Leonardo (Rai), si è parlato di un grave caso di inquinamento da Pfas nel Nord Italia. Il link al filmato qui: https://www.rainews.it/tgr/rubriche/leonardo/video/2025/03/TGR-Leonardo-del-17032025-2f1bd4b7-7262-4b2e-b394-8fc15081c7f5.html.
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