La processione della Desolata, simbolo del Sabato Santo, rappresenta un momento di profonda emozione e spiritualità per la comunità di Canosa di Puglia (nella Provincia di Barletta-Andria-Trani). Ogni anno, circa 400 donne velate di nero si riuniscono per intonare un inno che racconta lo strazio di una madre, Maria, che piange la morte del suo figlio, il Redentore. In questo contesto, il tempo sembra fermarsi, mentre le voci delle donne risuonano nel silenzio, creando un’atmosfera carica di tensione e sacralità. La Desolata si colloca in un momento cruciale del calendario liturgico, a metà tra il Venerdì di Passione e la Domenica di Resurrezione. La processione si svolge al mattino del Sabato Santo, in un rituale che celebra il dolore di Maria, la madre di Gesù, mentre ripercorre le tappe del venerdì che hanno portato alla sua tragica morte. Questo evento non è solo una manifestazione di fede, ma un tributo universale al dolore di tutte le madri, un tema che risuona attraverso i secoli e le culture.
La tradizione della Desolata ha radici storiche che risalgono al 1881, interrotta solo dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. La ricostruzione della chiesa di San Francesco e Biagio ha permesso il ritorno di questa celebrazione, che ha subito trasformazioni nel corso degli anni, inclusa la modifica del simulacro della Madonna. Il corteo funebre è caratterizzato da un coro di madri dolenti, vestite di nero, che si muovono come un corpo unico, creando un’immagine mistica e sacra. Il canto, carico di emozione, è un grido di disperazione che trascende il dolore individuale, toccando le corde più profonde dell’animo umano. La statua della Madonna, accompagnata da simboli della Passione, è preceduta da una fila di angioletti e da ragazze vestite di viola, il colore del mistero e della penitenza. L’inno alla Desolata, ispirato a una Laude di Jacopone da Todi, esprime un dolore che va oltre la comprensione umana. Le parole evocano l’immagine di una madre che assiste impotente alla morte del proprio figlio, un tema che risuona in ogni cultura e in ogni epoca. La processione, che si snoda tra le strade lastricate di pietra del centro storico di Canosa, offre un contesto autentico e suggestivo, quasi trasportando i partecipanti nella Gerusalemme del 33 d.C. La partenza dalla Chiesa di San Francesco e Biagio segna l’inizio di un viaggio lungo ore, durante il quale le desolate cantano il loro inno di dolore, affrontando le insidie del percorso velate e unite nella loro missione. Al termine della processione, il momento di scoprirsi e abbracciarsi tra gli applausi della folla simboleggia una rinascita, un passaggio dalla desolazione alla speranza. La Desolata non è solo una celebrazione religiosa, ma un evento che unisce la comunità, richiamando l’attenzione su temi universali di amore, perdita e resilienza. In questo modo, la processione continua a vivere nel cuore di chi partecipa, rimanendo un potente simbolo di fede e umanità. Nel 2025, l’tinerario Processionale è stato il seguente:
Uscita ore 9.00 Chiesa di S. Francesco e Biagio, Piazza Martiri XXIII Maggio, Via Gramsci, Piazza Umberto I, Corso Traiano, Salita Calvario, Piazza Grimaldi, Via Boccaccio, Via Libertà, Via Orazia, Via Sabina, Via Diomede, Via Trieste e Trento, Via Mazzini, Via Oberdan, Via Puglia, Piazza Vittorio Veneto, Via Imbriani, Piazza Terme, Via Massimiliano, Via Santa Lucia, Via Fogazzaro, Via Corsica, Via J,F. Kennedy, Piazza Vittorio Veneto, Corso San Sabino, Piazza della Repubblica, con conclusione della processione di S.E.R. Mons. Luigi Mansi, Vescovo di Andria. A tal proposito, riportiamo qui sotto i link ad alcuni filmati diffusi su Facebook dell’evento religioso 2025:
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