«Il nostro Centro Storico, con le sue stradine strette, le piazzette caratteristiche, le tantissime chiese e gli edifici di pregio, è un luogo di grande fascino e di interesse storico-culturale. Perché, allora, è lasciato in totale abbandono? Non si è mai trovata una risposta, né tantomeno dei validi motivi che giustifichino tale situazione… Andria presenta un patrimonio culturale e storico che ci consentirebbe di diventare una città turistica e culturale di primo piano, alla pari con le città costiere limitrofe, se solo venisse valorizzato a dovere, diventando il fiore all’occhiello della sesta provincia, come lo si poteva considerare negli anni passati. Negli ultimi anni il Centro Storico e i suoi abitanti sono stati trattati solo come un “serbatoio di voti” e nulla di più, con tante promesse sempre disattese. Il tutto è stato aggravato dal privilegiare interessi politici a scapito delle esigenze della comunità locale. Nel tempo si è data priorità a progetti e opere pubbliche che garantiscono un ritorno elettorale immediato, piuttosto che investire nel benessere e nella qualità della vita dei residenti» – così Maria Grazia Tota (componente del Direttivo della sezione andriese del partito politico nPsi – Liberali e Riformisti) che prosegue:
«La totale mancanza di partecipazione e coinvolgimento dell’intera comunità locale nelle decisioni riguardanti il proprio quartiere ha generato una sensazione di emarginazione ed esclusione. Ne è dimostrazione l’ipocrisia delle Giunte di Quartiere, create con il solo scopo di “propaganda elettorale”, ma lontane dai problemi reali dei cittadini. Non serve un occhio particolarmente attento per valutare lo stato di degrado del Centro Storico. Ne sono un esempio: la fontana di Piazza Porta La Barra, i bagni pubblici ormai chiusi da anni in via Eritrea, e l’ex Comando della Polizia Urbana di via Manthoné in completo abbandono; la mancata manutenzione di strade, piazze e vicoli – tutti immancabilmente dissestati, pieni di buche e crepe – con un manto stradale in pessime condizioni, che può causare incidenti e danni a veicoli e persone, anche con disabilità. La mancanza di una regolare pulizia delle strade e dei marciapiedi potrebbe trasformarsi in un problema di salute pubblica. La microcriminalità è diventata un problema sempre più grave nel Centro Storico, generando un crescente senso di insicurezza tra i residenti».
«Gli spazi verdi sono fondamentali per la salute e il benessere dei cittadini, ma purtroppo risultano insufficienti, costringendo la popolazione a vivere in un ambiente urbano degradato e malsano. I residenti meriterebbero spazi verdi puliti e ben curati, frutto di un piano di intervento ampio e strutturato, che vada oltre la semplice piantumazione di piccoli alberelli. L’assenza di una politica di sviluppo e sostegno alle attività commerciali da parte dell’amministrazione comunale targata Bruno ha portato alla chiusura di molte attività, lasciando i residenti senza servizi essenziali e senza opportunità di lavoro. Ultimo, ma non per importanza: possiamo considerare il Centro Storico della nostra città “un deserto per i giovani”. La mancanza di parchi giochi, aree di svago, spazi di crescita e di aggregazione giovanile costringe le nuove generazioni a cercare alternative in ambienti poco adatti alla loro età. Purtroppo, tali disagi sono diventati col tempo sempre più gravi e sembrano non avere un barlume di speranza futura. La percezione è quella di aver imparato ad accettare passivamente tali situazioni, stanchi di sentire vuote promesse da parte dell’amministrazione, che non si traducono mai in azioni concrete. Si ha la sensazione di aver perso la sensibilità per la bellezza dei luoghi e delle cose, di non essere più orgogliosi della propria città, di non considerare più questo, seppur magnifico, quartiere come “Il Posto del Cuore”».
#andria
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