Le cose stanno un tantino diversamente da come ce le raccontano taluni politici. A ricordarlo è il sindacalista Savino Montaruli che ha riportato il link della Gazzetta Ufficiale risalente allo scorso 31 gennaio 2020 (giorni prima del primo caso accertato di Covid-19 a Codogno). Nel testo, nonostante il primo caso accertato di contagio da Coronavirus risalga a giornate successive, si faceva già riferimento alla dichiarazione di stato di emergenza nazionale, addirittura riportando la dicitura di “6 mesi“. Come si legge nel documento ufficiale firmato dal premier Conte, infatti:
” e’ dichiarato, per 6 mesi dalla data del presente provvedimento, lo stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili”. A tal proposito, il sindacalista andriese chiede spiegazioni in merito stigmatizzando le forme mediocri di attività politiche o presunte tali: “Ridicolizzare un problema che SI SAPEVA GIA’ DAL 31 GENNAIO 2020 e forse da molto prima ancora, essere una vera EMERGENZA NAZIONALE ci ha portato a cantare sui balconi ed a credere a tutto ciò che veniva dichiarato, a distanza di quasi un mese da quella DICHIARAZIONE DELLO STATO DI EMERGENZA. Fu così che gli italiani, capirono e non cantarono più l’Inno nazionale sui balconi ma accesero i lumini ed esposero le lenzuola bianche”. Il link al documento: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/02/01/20A00737/sg. Nel mentre asi discute di emergenza sanitaria, poi, il giornalista Gianluigi Paragone ha sottolineato il meccanismo del MES:
Una corsetta verso ilMes? No!
Pubblicato da Gianluigi Paragone su Venerdì 20 marzo 2020
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