Un episodio tragico ha scosso la comunità di Barletta, dove un cane ha perso la vita dopo essere stato gravemente ferito da colpi di fucile nei pressi della località Fiumara. Stando a quanto si apprende, l’episodio di gravissima violenza era stato segnalato dai volontari animalisti territoriali dell’Ente Nazionale Protezione Animali e successivamente riportato anche sul sito ufficiale dell’Enpa. Inizialmente, si sperava che le cure potessero salvare il povero cane ma in seguito è stata diffusa la tragica notizia del decesso dell’animale. Questo evento ha sollevato preoccupazioni tra gli attivisti per i diritti degli animali che denunciano un crescente fenomeno di violenza nei confronti degli animali:
Tutelare la vita degli animali, gli strumenti ci cono ma i cittadini perbene vanno aiutati:
La brutalità di tali atti non solo mette in pericolo la vita degli animali, ma riflette anche un problema più ampio nella società, dove la violenza sembra trovare spazio anche nei confronti delle creature più indifese. I volontari si sono appellati alla comunità affinché si unisca per proteggere gli animali e per denunciare qualsiasi atto di violenza. Quello appena descritto rappresenta soltanto uno dei tanti casi che evidenziano la necessità di una maggiore sensibilizzazione e di interventi concreti per combattere la violenza sugli animali. Sempre in zona si segnalano anche episodio che colpiscono non solo cani e catti ma persino animali selvatici, come il caso della tartaruga marina brutalmente uccisa proprio a Barletta lo scorso anno e un episodio simile avvenuto nei dintorni a marzo del 2025. Nella vicina Andria, l’assassino di “Nonno Dolce” – un cane anziano sgozzato in via Castel del Monte nel 2020 – è ancora a piede libero perché ad oggi non ci risulta alcuna notizia di identificazione da parte delle forze dell’ordine, nonostante la denuncia dei volontari. Ne emerge, dunque, un quadro di intolleranza che va ben oltre contesti specifici, probabilmente incentivato da mancanza di empatia e di una sottocultura della violenza che va combattuta anche da tutti quei cittadini perbene che vogliono un futuro migliore per tutti. Cittadini che però vanno aiutati. Legalmente, si tratta di fenomeni che possono essere colpiti attraverso misure legali finalizzate a perseguire coloro che commettono queste azioni: a tal proposito, ricordiamo come il Dispositivo dell’art. 544 bis Codice Penale reciti che: “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni”. A questo potrebbero aggiungersi ulteriori inasprimenti di pena in caso di approvazione della nuova riforma attualmente in discussione. Nel frattempo, le autorità locali sono chiamate a prendere misure più severe contro chi commette tali atti, mentre la comunità è invitata a collaborare attivamente per garantire la sicurezza e il benessere degli animali.
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