Ancora roghi di rifiuti, ancora diossina nell’aria. E’ accaduto anche nella giornata di domenica 29 maggio 2022 dove, vicino alla SP231 (ex strada Statale 98), all’altezza di Monte Faraone, ingenti quantitativi di fumo dall’inquietante colore scuro si sono sprigionati ripetutamente a caua di un incendio sviluppatosi in un’area agricola:
Il tutto si è verificato a pochissimi metri di distanza dalla carreggiata e a pochi chilometri di distanza dall’abitato. A quanto pare, bruciare sarebbero stati anche molteplici copertoni, con inevitabile conseguenza di dispersione di polveri sottili ed altri agenti inquinanti pericolosi, anche cancerogeni o potenzialmente tali. Una situazione non più sostenibile che continua a verificarsi ciclicamente, nonostante il sequestro di una discarica abusiva effettuato nelle corse settimane nella zona della Strada Tangenziale di Andria (altro luogo oggetto di molteplici segnalazioni di roghi illegali) e persino all’introduzione di droni donati tempo fa per migliorare le capacità di perlustrazione delle zone a rischio. La problematica sembra essere legata ad un “modo di fare” di una parte della nostra cittadinanza che preferisce di disfarsi così dei propri rifiuti, talvolta pericolosi, piuttosto che di assumersi la responsabilità di smaltirli in maniera legale, come si dovrebbe fare in un qualsiasi paese civile. Episodi inquietanti che fanno comprendere come la strada della sensibilizzazione per la tutela ambientale (e quindi, anche della salute di tutti) sia ancora molto lunga. Questi “signori” sembra non abbiano ancora ben compreso che i primi a rimetterci sono proprio loro, a causa dell’ingente quantitativo di sostanze nocive che respireranno a causa di questi scempi abmientali. Purtroppo, le emissioni inquinanti non guardano in faccia a nessuno, nemmeno alle case abitate da famiglie con bimbi piccoli. Ma questi criminali ce l’hanno ancora una “mezza” coscienza?
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