Dei lenzuolini per misurare simbolicamente i livelli di inquinamento nel centro cittadino: è questa l’iniziativa promossa dal circolo di Legambiente “Thomas Sankara” di Andria e dall’associazione Onda d’Urto – Uniti contro il Cancro Onlus che dalla giornata di ieri hanno concretizzato la distribuzione di decine di lenzuoli con il logo del cigno verde e la scritta #CiaveteRottoiPolmoni – No allo Smog“. L’obiettivo principale resta infatti quello di sensibilizzare la popolazione evitando quanto più possibile l’uso dell’automobile ed al contempo dimostrare che l’inquinamento in città è un tallone d’Achille piuttosto inquietante. Gli associati di Onda d’Urto tornano a farsi sentire assieme ai volontari di Legambiente a distanza di pochi giorni dalla grande manifestazione di protesta causata dal blocco (si spera momentaneo) del progetto del Profilo della Salute, che avrebbe permesso di geolocalizzare i casi di tumore in città con particolare attenzione nei confronti delle fasce più giovani della popolazione. Già all’inizio di quest’anno, nella città di Andria l’ARPA (l’Agenzia Regionale Protezione Ambiente), grazie alla centralina sita in via Vaccina, aveva registrato due distinti sforamenti differenti negli ultimi giorni: PM10 e PM2. Per quanto riguarda il PM10, lo ricordiamo, il termine tecnico identifica “Particulate Matter” o “Materia Particolata“, cioè in piccole particelle riguardanti una delle numerose frazioni in cui viene classificato il particolato, quel materiale presente nell’atmosfera in forma di particelle microscopiche, il cui diametro aerodinamico (ovvero corrispondente al diametro di un’ipotetica sferetta di densità uguale a 1 g/cm³ ugualmente veicolata dall’aria) è uguale o inferiore a 10 µm, ovvero 10 millesimi di millimetro. Circa il 60% dei PM10 è composto da particelle più piccole, dette PM2,5, le quali sono capaci di raggiungere in 30 giorni le porzioni alveolari dei polmoni. È costituito da polvere, fumo, microgocce di sostanze liquide denominato in gergo tecnico aerosol: esso, infatti, è un insieme di particolati, ovvero particelle solide e liquide disperse nell’aria con dimensioni relativamente piccole. Ad aggravare il tutto sono poi i dati dell’OMS, che da tempo ha inserito le emissioni dei motori a diesel tra gli elementi certamente cancerogeni. I lenzuolini distribuiti ai residenti di via Ferrucci verranno ritirati tra alcuni mesi per verificare la loro trasformazione una volta esposti al costante inquinamento ambientale causato dal traffico autostradale. Nel frattempo, i volontari di Legambiente e di Onda d’Urto proseguiranno con la distribuzione di ulteriori lenzuolini anche in altre vie della città (a tal proposito, ricordiamo che è possibile seguire le iniziative delle due associazioni anche dalle Pagine facebook.com/legambiente.andria e facebook.com/Onda-dUrto-Uniti-contro-il-cancro-ONLUS-1507139729549146. In via Ferrucci, oltre ad alcuni residenti che hanno provveduto a posizionare i lenzuolini su balconi e pareti esterne, hanno aderito anche alcune attività commerciali. Tutti uniti nel nome della verità e della consapevolezza. Video:
Queste particelle presenti nell’atmosfera sono indicate con molti nomi comuni: polvere e fuliggine per quelle solide, caligine e nebbia per quelle liquide. Secondo ricerche sperimentali su pazienti di città USA e a Milano: il particolato riduce l’aspettativa di vita di 1-2 anni e in particolare di 0,77 anni ogni 10 µg/m³ di PM2,5; il PM10 aumenta l’asma tutto l’anno e le bronchiti in inverno (a causa degli idrocarburi policiclici aromatici); il PM2,5 è un probabile fattore di rischio per l’insorgenza di tumori. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, basandosi su dati raccolti nel 2008, ha stimato che le polveri sottili siano responsabili di circa 2 milioni di decessi nel mondo all’anno.
Da tempo anche la redazione di VideoAndria.com sta cercando di sensibilizzare i cittadini ad usare più biciclette e a preferire “i piedi” alle ruote, ma purtroppo è anche vero che ancora oggi tanti, troppi cittadini, non fanno altro che lamentarsi di non poter girovagare con le proprie auto, anche quando ad esempio devono semplicemente uscire la domenica per farsi un gelato. Nel corso degli anni, ci sono stati anche alcuni cittadini che hanno creato gruppi di ricerca autonoma e sensibilizzazione, come l’associazione Onda d’Urto – Uniti contro il cancro ONLUS che, tra le altre cose, ha anche sensibilizzato i cittadini a spegnere i motori delle proprie auto quanto queste sono in sosta davanti ai passaggi a livello.
Tuttavia, nulla è possibile cambiare se a cambiare non saranno i cittadini che si lamentano anche mentre guidano per via delle spesso stressanti esperienze della guida in città. Le stesse persone che poi, puntualmente, si lamentano della morte dei propri cari, deceduti per tumori, dando la colpa alla “politica” o ad altre fonti di inquinamento, senza considerare quello che quotidianamente viene emesso dai gas di scarico delle proprie auto. Insomma, una situazione paradossale che tutti noi dovremmo combattere con un semplice gesto: lasciare l’auto ferma il più possibile.
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