“In soli 8 giorni la centralina ARPA di Via Vaccina ha rilevato per ben 3 volte il raggiungimento del valore limite per il PM 2,5 (ossia pari a 25 μg/m3) nei giorni 23, 28 e 29…mentre il 30 Ottobre sono stati raggiunti i 24 μg/m3 , quasi al limite. Valori elevati ma non superanti i limiti per PM10 e NO2. Quest’anno, il 2019, sono 10 gli sforamenti del PM10 rispetto ai 7 sforamenti del 2018” – lo rendeva noto attraverso un post diffuso sui social lo scorso 1 novembre 2019 l’associazione ambientalista 3Place di Andria, che proseguiva:
“Mentre 10 sono gli sforamenti del PM2,5 nell’anno in corso, rispetto ai 23 del 2018. UN considerevole contributo all’inquinamento PM10, PM2,5 è dovuto proprio al traffico autoveicolare. Sempre posto che manca un Piano Urbano del traffico aggiornato, fermo con le quattro frecce a vent’anni fa, nella speranza che siano davvero realizzati provvedimenti volti alla mobilità sostenibile….nel frattempo COSA POSSIAMO FARE NELL’IMMEDIATO: ☘️ PER PERCORSI MEDIO CORTI utilizzare le proprie GAMBE ☘️ PER PERCORSI CORTI, MEDIO E LUNGHI utilizzare la BICI ☘️ PER PERCORSI MEDIO LUNGHI preferire il Trasporto Pubblico alla propria auto ☘️ CERCARE DI CONDIVIDERE LA PROPRIA AUTO CON COLLEGHI DI LAVORO O DI STUDIO: il car pooling….Non possiamo più pernetterci IL LUSSO di usare UNA AUTO-UNA PERSONA per percorsi COMUNI ad altri colleghi ☘️ INFORMARE E INFORMARSI: i FIGLI che informino i propri GENITORI su STILI DI VITA SOSTENIBILI….i GENITORI che informino i propri FIGLI ☘️ SPEGNERE IL MOTORE QUANDO SI E’ FERMI AL PASSAGGIO A LIVELLO ☘️ E POI QUALCHE PIANTA SUL PROPRIO BALCONE MALE NON FA, ANZI! ❌❌SIAMO IN PIENA EMERGENZA PLANETARIA E LE ” COMODITA’ ” DEVONO ESSERE PARCHEGGIATE E FRONTE DI AZIONI SOSTENIBILI PER LA TERRA.❌❌” – concludono nel post i responsabili dell’associazione. In meritoa quanto appena riportato, opportuno risulta ricordare che:
Il PM2,5, lo ricordiamo, è una frazione del particolato totale interamente contenuta nella frazione di PM10) (fibre, particelle carboniose, metalli, silice, inquinanti liquidi o solidi), presenti nell’atmosfera terrestre per cause naturali e antropiche o in luoghi di lavoro industriali. Lo SCENIHR (Scientific Committee on Emerging and Newly Identified Health Risks) comitato scientifico UE che si occupa dei nuovi/futuri rischi per la salute, considera i motori a gasolio e le auto con catalizzatori freddi o danneggiati i massimi responsabili della produzione di nanoparticelle.[15] Lo SCHER (Scientific Committee on Health and Environmental Risks, Comitato UE per i rischi per la salute e ambientali) afferma che le maggiori emissioni di polveri fini (questa la dicitura esatta usata, intendendo PM2,5) è data dagli scarichi dei veicoli, dalla combustione di carbone o legna da ardere, processi industriali e altre combustioni di biomasse. Gli effetti possono essere gravi:
Si parla di particelle toraciche che corrispondono grosso modo alla frazione di PM10 e che sono in grado di raggiungere la trachea e i bronchi. Infine si parla di particelle respirabili per indicare la classe di particelle più piccole (PM2,5) che è in grado di raggiungere gli alveoli e attraverso questi trasmettersi nel sangue. Tra i disturbi attribuiti al particolato fine e ultrafine (PM10 e soprattutto PM2,5) vi sono patologie acute e croniche a carico dell’apparato respiratorio (asma, bronchiti, enfisema, allergia, tumori) e cardio-circolatorio (aggravamento dei sintomi cardiaci nei soggetti predisposti).
A fronte di quanto appena riportato, indispensabile risulta la sinergia tra cittadini e la recente approvazione del Profilo della Salute fortemente sostenuto da Onda d’Urto unitamente al Forum Ambiente Salute di Andria (la rete delle associazioni sensibili a queste tematiche). Lo strumento – assieme agli aggiornamenti del già esistente Registro Tumori e alle segnalazioni dei cittadini, potrebbe facilmente consentire al territorio un riscatto importantissimo per il futuro delle nuove generazioni. Il post:
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