Andria: gli archetti antichi della città sotterranea umiliati da chi abbandona ancora rifiuti per strada. Dallo scorso ottobre l’abbandono rifiuti è reato penale

“Vi sembra normale ridurre a discarica un posto meraviglioso come il nostro Centro Storico?” – ha chiederselo negli ultimi giorni del mese di gennaio 2024 sono stati gli attivisti dell’associazione ambientalista 3Place di Andria che, unitamente alla sezione andriese di Italia Nostra, avevano inviato una PEC in data 18/04/2023 per sollecitare l’amministrazione comunale ad intervenire per ripristinare la normalità in questo angolo del borgo antico andriese, ricco di Storia, Cultura ed identità territoriale ma purtroppo umiliato dalle cattivissime “abitudini” di taluni soggetti che, nonostante la presenza di numerosi strumenti per il corretto (e legale) conferimento dei rifiuti, continuano a comportarsi in maniera scellerata e disonesta, ai danni dell’immagine della nostra bellissima città. Ad essere colpita da queste azioni vergonose è anche quella parte di Andria Antica che rivela quegli antichissimi archetti murati, simbolo, evidentemente, della città sotterranea tutta da riscoprire:

A questi concittadini (?) indisciplinati ed irresponsabili ricordiamo che dallo scorso 10 ottobre 2023 anche l’abbandono di rifiuti effettuato da parte di comuni cittadini costituisce, al pari di quello posto in essere da titolari di enti ed imprese, un reato. La legge 9 ottobre 2023 n. 137 (di conversione del dl 105/2023), infatti, ha riformulato le punizioni previste dall’articolo 255 del dlgs 152/2006 a carico di “chiunque” si disfi in tal modo di rifiuti, sostituendo alla mera sanzione amministrativa pecuniaria una ammenda dal più robusto contenuto economico. Alle istituzioni, ovviamente, va il sollecito finalizzato ad identificare i responsabili di questo scempio ambientale.

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