Andria fra inquinamento, raccolta differenziata e decoro urbano. L’analisi di Nicola Montepulciano

“L’articolo del 12 ott. 2024 “Rifiuti abbandonati ad Andria: siamo sicuri che sia sempre e solo colpa degli incivili ?” ha avuto molti lettori, i quali si sono scatenati nell’inviarci osservazioni sulla dispersione dei rifiuti e come evitarla; non potevano mancare foto, spesso alquanto esplicative. Un lettore seguendo un camioncino della raccolta differenziata del vetro ha visto che disperdeva alcune bottiglie nell’affrontare una curva ad alta velocità. E’ da presumere che quelle bottiglie non saranno più recuperate. Una lettrice, giustamente indignata, ci fa sapere che certa gentaglia ha abbandonato sotto casa sua un bustone pieno di indumenti usati in corso Cavour, mentre a DUE PASSI in via Firenze vi è un cassone per la raccolta di indumenti usati. Faccio mia l’indignazione della signora che ci ha inviato una foto che pubblichiamo” – osserva Nicola Montepulciano. Attraverso una nuova personale analisi, l’attivista ecologista andriese ha quindi proseguito:

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“Ora elenco una serie di rifiuti abbandonati, come se nulla fosse, da cittadini sin troppo incivili. Il primo rifiuto è la plastica nelle sue tantissime forme, abbandono impressionante se si considera che l’Amministrazione comunale ha allocato tanti contenitori di ogni genere, soprattutto le “piccole isole ecologiche”, cestini, trespoli, per il deposito di rifiuti occasionali, in quasi tutta la città, in modo tale che a DUE PASSI dal punto in cui ci si trova è possibile liberarsene. Poi c’è la carta di ogni tipo: contenitori di patatine fritte, coppe per gelati, fazzolettini, scontrini e ancora, ancora, ancora fino ad arrivare ai volantini pubblicitari, una piaga per il decoro della città. Depositati in malo modo spesso in equilibrio precario, pendenti dagli appositi contenitori domestici, basta un refolo di vento per farli cadere sul marciapiedi e finire per strada; inseriti nelle maniglie dei portoni, sulla soglia delle case, sulle piccole cabine elettriche grigie e persino sotto qualche albero. Quando vedo queste condizioni indecorose per la città, raccolgo questi volantini, soprattutto caduti sul marciapiedi, per strada e quelli pendenti, e li deposito nella prima piccola isola ecologica che trovo o in altri contenitori e se sono vicino casa li deposito nel mio secchione per essere sicuro della differenziazione. Se qualcuno ha da protestare rispondo così: se tu te ne freghi del decoro della città, io me ne frego di te. Altro rifiuto enormemente disgustoso è quelle creato dai maledetti canisti. A seguito di salate multe appioppate ad alcuni di questi individui, molti stanno usando, finalmente, sacchettini di plastica per la raccolta degli escrementi (che schifo!) dei loro cani, ma, anziché depositarli negli appositi contenitori messi a disposizione dalla Amministrazione comunale, li lasciano per strada per farli schiacciare dalle auto; così l’inquinamento è doppio e saremo costretti a sorbirci microplastica, che già quando “pulita” è dannosissima, con contorno di escrementi canini lo sarà ancor più e se c’è qualche sfortunato cittadino che si trova ad aver incamerato una certa dose di orribili PFAS il cancro prima o poi se lo beccherà. Anche in questo caso, se si sorprende qualche canista a non depositare correttamente il tutto dovrebbe essere multato più che severamente. Ancora:

tante sono le bottiglie di vetro abbandonate che spesso finiscono in frantumi, tutto vetro e ricchezza perduti per sempre; così lattine di alluminio e flaconi di altro metallo. Ci sono, poi, i mozziconi di sigarette disseminati ovunque, anche sotto gli alberi e nei vasi con piante. E’ bene sapere che nel 2019 uno studio britannico ha dimostrato per la prima volta i danni causati alle piante dai mozziconi di sigarette, la forma di rifiuto più diffuso al mondo: ne impediscono lo sviluppo. Inquinano l’aria, le acque nelle sue varie forme: mari, laghi, fiumi, acquitrini, suolo. E allora pensate cosa succede a chi fuma: si prende tutto il carico di veleno cancerogeno delle sigarette ( perché non mettiamo centraline per rilevamenti polveri inquinanti accanto alla bocca dei fumatori e soprattutto delle fumatrici?) poi c’è la dovuta dose di microplastica con contorno già descritto, eventuali microparticelle di PFAS, veleni degli scarichi auto, dose di veleni dei fuochi pirotecnici che puntualmente ogni mezzanotte qualche imbecille fa esplodere, l’elettrosmog, ci sono poi i fumi dei roghi notturni di materiali inquinantissimi e scusatemi se ho dimenticato qualche altra forma di inquinamento più o meno cancerogeno. Chiaramente, anche chi non fuma, stando così la situazione corre, e come, seri rischi. E forse dobbiamo includere nell’elenco anche i fumi dei tanti forni attivi in piena città, che produrranno pure pane, taralli, crostini, focacce etc, ma sempre fumi emanano e i fumi non fanno mai bene. Sempre a proposito del decoro urbano v’è da aggiungere il degrado causato dalla continua caduta di foglie aghiformi dei pini e delle squame fogliari dei cipressi (a quando una loro almeno parziale eliminazione di questa specie?) che insieme agli altri rifiuti otturano le grate per il deflusso delle acque piovane e quando finalmente il tutto cade nelle condotte, avviene, a detta dei tecnici, il blocco dello scorrimento delle acque. E in caso di alluvione? Infine, c’è chi ci ha sottolineato l’indecente spettacolo che quasi tutte le sere si vede in piazza Catuma. Ma per questo aspetto conviene parlarne in seguito” – ha concluso Montepulciano.

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