Ad Andria iniziativa per Santiago Andrés Maldonado: attivista morto a 28 anni, difensore del popolo Mapuche

In molti si sono chiesti che cosa rappresentasse quella manifestazione di protesta avvenuta nella serata del 21 ottobre in Corso Cavour, avvenuta all’altezza dell’incrocio con via Firenze:

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La manifestazione è una delle tante in memoria dell’attivista argentino Santiago Andrés Maldonado (nato il 25 luglio 1989 e morto nel 2017), un artigiano e tatuatore della città di Veinticinco de Mayo, provincia di Buenos Aires. Pochi mesi prima della sua scomparsa si era trasferito a El Bolsón, provincia di Río Negro, a circa 70 chilometri a nord di un insediamento mapuche chiamato Cushamen. Maldonado ha sostenuto le comunità aborigene nelle loro rivendicazioni territoriali, anche se non avrebbe mai fatto parte di uno specifico gruppo politico. Dopo una serie di iniziative di protesta, si verificò l’episodio che portò alla sua sparizione:

L’evento si è svolto il 31 luglio e il 1 agosto 2017, nella provincia di Chubut. La location era il Pu Lof de la Resistencia di Cushamen, uno stabilimento mapuche costruito nei territori rilevati dal gruppo Benetton. Uno dei promotori dell’insurrezione fu Facundo Jones Huala. Dopo una serie di proteste, la Gendarmeria nazionale argentina fu incaricata di far sciogliere il blocco e disperdere i manifestanti. Nella fuga, alcuni manifestanti fuggirono nuotando attraverso il fiume Chubut, e altri hanno cercato di nascondersi in una foresta vicino al fiume. La sorte di Santiago Maldonado rimase, sino a quel momento, sconosciuta. Il 17 ottobre, molti giorni dopo la scomparsa di Maldonado, nella stessa zona, fu ritrovato il corpo privo di vita, poi attribuito al giovane. Nonostante le autorità abbiano escluso l’ipotesi di violenze sul corpo del deceduto – ritenuto morto per annegamento – la famiglia dell’attivista ha sempre sostenuto la tesi di una sparizione forzata. Da allora, la figura di Maldonado – deceduto a soli 28 anni – è vista come uno dei simboli della resistenza mapuche per la rivendicazione dei propri territori. Nel gennaio 2021riportavano poi ulteriori fonti telematiche – le autorità locali hanno nuovamente respinto la richiesta di libertà condizionata per Facundo Jones Huala, alimentando inevitabilmente il clima di tensione tra le popolazioni native ed i gruppi di interesse multinazionali. Una forma di protesta, quindi, che sembra intenzionata ad andare avanti a tutela delle comunità locali, della loro identità e dei loro diritti. A tal proposito, riportiamo qui sotto il link ad un approfondimento diffuso nel 2017 che ricostruiva l’episodio legato alla morte di Maldonado:

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