Dati che faranno certamente discutere ma che vanno interpretati nelle giuste misure quelli resi noti a livello nazionale dall’associazione nazionale Greenpeace che nel 2025 ha pubblicato la prima mappa in Italia della contaminazione da PFAS (composti poli e perfluoroalchilici) nelle acque potabili. L’indagine ha monitorato per la prima volta anche i livelli di contaminazione da composti ultracorti come il TFA, ovvero alcuni PFAS che preoccupano la comunità scientifica e su cui non sono disponibili i dati pubblici nel nostro Paese. Nell’elenco delle città pugliesi spicca la città di Andria:
«Per cercare di ovviare alla scarsità o addirittura all’assenza di controlli da parte delle istituzioni, a settembre e ottobre 2024 abbiamo raccolto in tutta Italia 260 campioni di acqua potabile in 235 città da Nord a Sud, alla ricerca di PFAS. L’indagine ha monitorato per la prima volta anche i livelli di contaminazione da composti ultracorti come il TFA, ovvero alcuni PFAS che preoccupano la comunità scientifica e su cui non sono disponibili i dati pubblici nel nostro Paese» – si legge sul sito ufficiale di Greenpeace Italia. Nel report completo diffuso da Greenpeace, Andria risulta nell’elenco delle prime dieci città. Va comunque precisato che i valori massimi di PFAS valori più elevati di PFOS sono stati registrati a Milano (Via delle Forze Armate), Bussoleno (TO), Ancona (Piazza Fontana), Rimini, Montesilvano (PE), Rovigo, Carrara, Teramo, Comacchio (FE), Fiorenzuola d’Arda (PC) e Arzignano (VI). Riguardo Milano, oltre agli esiti del campione raccolto in Via delle Forze Armate, anche le analisi sui campioni prelevati a Villa Litta, zona Affori, e in Via Padova hanno rilevato la presenza di PFOS (rispettivamente 5,3 e 3,9 nanogrammi per litro). Ai lettori meno esperti, va inoltre precisato che le analisi qui sopra menzionate non sostituiscono quelle delle autorità territoriali e governative che sino ad oggi non hanno diffuso comunicazioni riguardanti possibili rischi per la salute. Riguardo Andria, lo ricordiamo, già in precedenza l’attivista indipendente Nicola Montepulciano aveva menzionato i Pfas tra le potenziali forme di grave inquinamento nel territorio attraverso un precedente approfondimento pubblicato su VideoAndria.com. L’iniziative di Greenpeace Italia. Le informazioni del report indipendente, quindi, vanno analizzate nella giusta ottica e potrebbero rappresentare motivo di approfondimento per gli enti locali e occasione di dibattito sull’argomento. Di seguito, riportiamo alcuni link utili:
- Leggi il report con tutti i risultati delle analisi.
- Scarica le schede grafiche con i dati di ciascuna regione.
- Naviga la nostra mappa interattiva online.
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