
Venerdì 14 giugno doppia sessione alle 19:00 con “Il senso del lavoro per lavoratrici ambosessi” della giornalista Irene Soave (autrice del recente volume “Lo statuto delle lavoratrici” – Bompiani) e la presentazione del libro “La vendetta delle orche” del giornalista scientifico Roberto Inchingolo con Sara Segantin (scrittrice, inviata per Geo, consulente alla direzione artistica di Fa la Cosa Giusta). Alle 20:15 (ingresso 5 euro) dopo quello dedicato a Joyce, Mauro Covacich proporrà un monologo ispirato alla vita e alle opere di Franz Kafka. “Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo?”: a partire da questo pensiero già definitivo, scritto in una lettera all’amico Oskar Pollak da un Kafka appena ventenne, Covacich insegue lo scrittore praghese in un corpo a corpo tra vita e letteratura. Kafka scrive in una lingua che non era la sua, ma il tedesco dell’impero austro-ungarico imparato a scuola: “ogni lingua è un mondo. Se scegli quella di un altro, ti aggirerai tutta la vita per un mondo non tuo. E anche quando ti capiterà di rispecchiarti nelle vetrine, ti accorgerai che quel tizio riflesso non sei tu”. Alle 21:30 (ingresso 8 euro) l’attore Mauro Pescio con il suo spettacolo “Non è la storia di un eroe“. Tratto da “Io ero il Milanese“, podcast di Rai Play Sound, è il racconto di un uomo che nella vita ha fatto tante scelte sbagliate, un uomo con cui la sfortuna si è accanita, un uomo che ha toccato il fondo, ma che da quel fondo si è rialzato.
Sabato 15 giugno alle 17:00 la scrittrice Chiara Tagliaferri con Femminismi e Patriarcato ricorderà Michela Murgia. Alle 18:00 doppio appuntamento con “Amori Tossici” della psicoanalista e psicologa clinica Laura Pigozzi e “Ahia! Il Male detto. Che cosa chiamiamo dolore” della conduttrice e ricercatrice Roberta Fulci. Alle 19:15 l’Apocalisse Tascabile di Niccolò Fettarappa e Lorenzo Guerrieri, un atto unico eroicomico con una stravaganza teologica, tratteranno della fine del mondo vista da svariate prospettive, prima di assistere insieme alla partita Italia – Albania, esordio degli azzurri negli Europei di Calcio.
Domenica 16 giugno la giornata finale prenderà il via alle 11:00 con la “Storia naturale del pianto” di Roberto Inchingolo. Alle 18:00 la serata partirà con “E vissero per sempre felici e scontenti” il genetista Edoardo Boncinelli e il filosofo Marco Furio Ferrario parleranno invece della storia naturale della scontentezza, esplorando le radici biologiche e culturali di questo sentimento attraverso storia, scienza e arte, con l’obiettivo di accettarlo come parte della vita umana. Alle 19:00 doppio appuntamento con “Le postromantiche” di Carolina Bandinelli e “Storie di errori memorabili” di Piero Martin. Alle 20:15 la sociolinguista Vera Gheno con “Grammamanti“, un monologo sulla possibilità di amare le parole tratto dal suo recente volume uscito per Einaudi. Alle 21:30 l’ottava edizione del Festival della Disperazione si concluderà con “La sparanoia – Atto unico senza feriti gravi purtroppo” di Niccolò Fettarappa e Lorenzo Guerrieri. Un’acuta, sottile e amara riflessione di un giovane, sulla morte della Sinistra e sulla tranquilla remissività della sua generazione ormai imperturbabile ai soprusi sociali e culturali.
Unico appuntamento culturale del nostro Paese che celebra il potere trasformativo e catastrofico della disperazione (il sentimento letterario per eccellenza) nella letteratura e nella vita moderna, il festival porterà anche quest’anno nella cittadina pugliese scrittori, attori, giornalisti, musicisti e artisti. Con tanto umorismo, ma senza mancare di serietà, sono molti i protagonisti che si daranno appuntamento nel Seminario Vescovile, grazie al sostegno della Biblioteca Diocesana San Tommaso D’Aquino, dell’Arciconfraternita Immacolata Concezione e dei Presidi del Libro e alla collaborazione con i partner Cristal Palace Hotel e Collettivo 32.
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