Il prof. Francesco Martiradonna, a seguito di una segnalazione avvenuta sabato 4 febbraio, alle ore 9,00 si è recato a Trani con una ronda composta dallo stesso Martiradonna e Nicola Liddo. La ronda si è recata alla spiaggia di Mattinelle (a Trani) per individuare due tartarughe che il prof. Michele Cassetta ha rilevato sull’arenale. Si tratta di due esemplari di tartaruga comune [Caretta-Caretta (LINNAEUS, 1758)], la tartaruga marina più diffusa del mar Mediterraneo.
Nonostante questo, la specie è fortemente minacciata in tutto il bacino del Mediterraneo ed è ormai al limite dell’estinzione nelle acque territoriali italiane. VIDEO con le immagini:
Le tartarughe detengono, uno dei primati del mondo animale: quello della longevità. E’ stato più volte dimostrato che alcune specie possono agevolmente superare i 50 anni di vita e si conoscono diversi casi in cui questi rettili hanno raggiunto e superato i 100 anni di età. Si può stabilire l’età approssimativa contando su una delle placche cornee laterali del carapace, a partire dall’areola centrale o sommitale, le tacche concentriche presenti. La crescita dell’animale fa sì che ogni scaglia aumenti la sua superficie; questa crescita è uniforme e continua durante la fase attiva dell’animale in buone condizioni fisiche, rallentata o bloccata nella fase latente (durante il letargo invernale o l’estivazione nei mesi torridi) o durante stati debilitanti derivanti da mancanza di cibo, stati morbosi o traumi. Ogni tacca perciò corrisponde alla fine ad un periodo attivo e alla stasi vitale prima del nuovo.
Non è ancora chiaro per quale motivo gli animali siano morti. Chiunque istintivamente potrebbe pensare a qualche forma di inquinamento, ma come ipotizza il prof. Martiradonna, le due tartarughe Caretta-Caretta trovate sul lido di Mattinelle di Trani potrebbero essere decedute a causa del freddo anche perché questa deduzione logica si è avuta sugli altri lidi dove sono state trovate altre tartarughe comuni Caretta-Caretta decedute nei periodi di bassissima temperatura.
Il prof. Martiradonna, dopo aver rinvenuto le carcasse sulla spiaggia, ha chiamato il centralino alle ore 11,00 circa del Comando della Polizia Municipale di Trani, che ha preso degli appunti per poi individuarle facilmente.
Martiradonna, responsabile del Nucleo delle G.P.G.V. IVEA Zoofile dell’associazione Nazionale Ambiente e/è Vita CPA Nat. Federiciana Verde Onlus, ha esternato di mettersi a disposizione con le sue G.P.G.V., per quando verrà il settore di Servizio Ambientale a recuperare le tartarughe succitate.
Nel pomeriggio di ieri pomeriggio 4 febbraio, alle ore 16,00 la ronda composta da Prof. Francesco Martiradonna, Nicola Liddo, l’allievo Riccardo Santonicolo e con la presenza del gestore di VideoAndria.com Nicola Ferrara, si sono recati sul Lido di Matinelle per assistere al recupero delle tartarughe succitate.
Nell’attesa, si sono recati dove si trovavano le tartarughe e, mentre stavano passeggiando sulla spiaggia, hanno notato delle tracce famigliari della tartaruga Marittima che torna a terra solo per deporre le uova.
La tartaruga caretta invece, torna sulla spiaggia per riposarsi, come infatti si è potuto notare a Mattinelle dove si notano le tracce appena leggibili come anche degli scavi che evidentemente servivano per deporre le uova. La sabbia dura non ha permesso di dare un assenso al deposito delle uova, pur essendo sabbia la sua amalgama era dura e bagnata quindi come è stata l’uscita dal mare tanto è stato il rientro nelle acque del mare rifiutando di deporre le uova in quella località. Il suo carattere e comportamento porta a darci delle risposte logiche.
La tartaruga marina è un rettile che ama il caldo pertanto compie vere e proprie migrazioni spostandosi verso le acque calde e subtropicali durante la stagione fredda. Le temperature al di sotto dei 10°C sono letargiche e provocherebbero una sorta di “catalessi”, la tartaruga galleggerebbe in superficie e poi al di sotto di questa temperatura potrebbe anche morire.
Le due tartarughe Caretta, che sono state trovate sulla spiaggia morte, evidentemente hanno avuto questa disgrazia, perché le settimane scorse le basse temperature abbattutasi nel meridione le hanno fatte morire per questo motivo. E’ importante che una tartaruga può compiere anche 5000 km (circa) per sfuggire alle acque fredde invernali, sfruttando le correnti oceaniche. Per queste due tartarughe questa è la spiegazione più plausibile.
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