26 dicembre 1194: nasce Federico II di Svevia. Il “padre” di Castel del Monte “compie” 830 anni

Federico II nasce a Jesi sotto una tenda attrezzata, collocata nella piazza principale della città marchigiana. Immagine tratta dalla “Cronica figurata di Giovanni Villani”.

Nato a Jesi nel 1194, durante un viaggio della madre Costanza d’Altavilla verso Palermo, il futuro imperatore svevo fu avvolto fin dalla nascita in un’aura di regalità e mistero. La sua venuta al mondo, avvenuta in una tenda allestita in piazza, fu un evento pubblico, quasi una dimostrazione della legittimità della sua successione. Un gesto simbolico che sottolineava l’importanza del suo ruolo e che mirava a dissipare i dubbi sulla maternità di Costanza, all’epoca considerata avanzata in età. Destinato a un grande futuro, Federico II fu incoronato re di Sicilia all’età di soli quattro anni, ereditando un regno complesso e variegato. La sua ambizione, però, non si limitò alla Sicilia. In seguito, ottenne anche le corone di Germania e del Sacro Romano Impero, consolidando così il suo potere in Europa. Con questo semplice quanto doveroso approvondimento, VideoAndria.com vuole così sensibilizzare anche le nuove generazioni alla tutela della memoria storica del nostro territorio, inevitabilmente legata da una figura storica straordinaria:

L’autorità temporale, miniatura, 1221-1227, Salerno, Museo Diocesano, Exultet, tav. XI.

Nel 1229, con una mossa audace e controversa, si incoronò re di Gerusalemme, nonostante l’opposizione del clero locale e di molti feudatari. Questa scelta, dettata dalla sua volontà di riconquistare la Terra Santa, lo portò a scontrarsi con il papato e a intraprendere una serie di campagne militari. Al suo ritorno in Italia, Federico II si trovò a dover affrontare una situazione complessa: molte città si erano ribellate al suo potere, schierandosi con il papa. Con determinazione e abilità, l’imperatore riuscì a riconquistare i territori perduti, imponendo il suo dominio e consolidando il suo prestigio. La città di Andria venne definita ‘fidelis‘ proprio per la sua lealtà incrollabile nei confronti dell’imperatore svevo, unitamente a Barletta e a Lucera, dove i fedelissimi dello Stupor Mundi si riorganizzarono per la rivincita contro le città ribelli (Foggia, San Severo, Troia, Casalnuovo, Civitate, Capua, Napoli, Alife, Gaeta, Montecassino, San Germano, Aquino, Sora), che Federico II riconquistò sconfiggendo a Capua il suocero Giovanni di Brienne (il quale guidava le truppe papali), punendoli nel mese di settembre. Il suo rientro rappresentò anche l’occasione per coniare oro e argento nella zecca di Napoli, nonché per introdurre la coniazione del tornese nel Regno. Mentre altre città, sedotte dalle promesse pontificie, si schieravano contro il loro sovrano, Andria dimostrò un attaccamento indissolubile, offrendo un rifugio sicuro a Federico II al suo ritorno dalla crociata in Terra Santa. Questa lealtà, così rara in un periodo di profonde divisioni politiche e religiose, merita di essere ricordata come un esempio di fedeltà assoluta. A Federico II è attribuita la frase: Fidelis, nostris affixa medullis absit. Vale felix, omnisque gravaminis expers (letteralmente tradotta in “Andria fedele, affezionata fino al midollo delle nostre ossa, alzati! Vivi felice, senza più alcun peso). Queste parole furono in seguito scolpite sulla porta d’accesso alla città, Porta Sant’Andrea:

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dettaglio dell’iscrizione presente sulla facciata dell’antica Porta Sant’Andrea di Andria

La sua eredità culturale, politica e architettonica è viva e presente nel nostro Paese. Basti pensare a Castel del Monte, l’imponente fortezza di forma ottagonale: per gli amanti dell’esoterismo possibile nascondiglio del leggendagio Santo Graal (affermazioni mai confermate dagli studiosi). Per gli storici, invece, Castel del Monte doveva rappresentare simbolo del potere imperiale, della stessa forma della corona di Carlo Magno, ubicato sulla collina situata nel territorio di Andria e capace di osservare dallo stesso punto sia la città federiciana che le città costiere limitrofe:

Ritratto di Federico II tratto dall’opera “De arte venandi cum avibus” – custodita nella Biblioteca Vaticana (Roma) – con accanto una foto recente di Castel del Monte (Andria)

Federico II morì il 13 dicembre 1250 a Fiorentino di Puglia (in provincia di Foggia). Le sue spoglie mortali furono trasferite a Palermo dove ancora oggi riposano nella cattedrale del capoluogo siciliano. Oggi, Castel del Monte non è soltanto simbolo della Puglia ma anche dell’unione tra architetture differenti, esperienze, culture e vite che si unirono per costruire una delle strutture medievali più affascinanti. Un simbolo di pace che oggi come ieri continua ad illuminare le speranze per un futuro migliore, aiutando anche la nostra regione nel percorso di valorizzazione storico-culturale. Federico II, dunque, ha lasciato il segno, offrendoci tantissimi regali immortali, scolpiti nella roccia, che da secoli immortalano l’idea di una figura storica – forse di un genio incompreso – destinata a vivere per l’eternità. Il 26 dicembre 2024 ricade l’830° anniversario della sua nascita. Tanti auguri, Federico!

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